Purtroppo la seconda rata degli acconti d’imposta in scadenza il prossimo 30 novembre non è rateizzabile. In questo caso è opportuno valutare se vi sia la possibilità di un ricalcolo basato sul metodo previsionale. Gli acconti per il 2017 sono infatti calcolati sul minore valore tra le imposte a debito per l’anno 2016 e le imposte a debito che risulteranno effettivamente sulla base del reddito reale del 2017. In caso di redditi sensibilmente decrescenti risulta quindi possibile ricalcolare e versare le imposte sul reddito presunto del 2017. Qualora nel 2018, in sede di dichiarazione per il 2017, ci si accorgesse di aver sottostimato il debito d’imposta si dovrà procedere al versamento tardivo della differenza utilizzando il ravvedimento operoso. La sanzione piena per omessi o insufficienti versamenti è del 30% sul valore non versato. Il ravvedimento consente di ridurre tale sanzione che diventa via via crescente al crescere del periodo di ritardo del versamento. Nel caso di versamento dell’eventuale differenza omessa entro il termine di presentazione della dichiarazione dell’anno successivo (per ora 30/9/2018) la sanzione si riduce al 3,75% a cui vanno aggiunti gli interessi legali (attualmente 0,1%).
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